sabato, Novembre 23

«Opus», il film testamento di Ryuichi Sakamoto appuntamento esclusivo del festival Piano Lab

Il festival che in Puglia celebra il pianoforte propone in esclusiva per il Sud Italia l’ultimo concerto di Ryuichi Sakamoto, il film testamento diretto dal figlio del musicista, Neo Sora, presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Il prestigioso appuntamento con «Ryuichi Sakamoto | Opus» è in programma domenica 11 agosto (ore 21), nel Teatro Verdi di Martina Franca (biglietti 10 euro su Vivaticket) per una delle iniziative clou di Piano Lab, il progetto targato La Ghironda in collaborazione con Steinway & Sons – Amburgo e Marangi Strumenti Musicali che quest’anno sperimenterà l’esperienza della maratona pianistica per tutti «Suona con noi» nel centro storico di Ceglie Messapica il 31 agosto e l’1 settembre (ci si può iscrivere sino il 31 maggio sul sito pianolab.me).

La proiezione a Martina Franca di «Ryuichi Sakamoto | Opus» seguirà le presentazioni di Milano per Piano City e Rimini per Percuotere la Mente e precederà quelle del Romaeuropa Festival e dell’Estate Fiesolana. Il film, distribuito in Italia da Nexo Digital e Mescalito Film in collaborazione con Ponderosa Music & Art, racconta l’ultimo concerto di Sakamoto, premio Oscar per le musiche del film «L’ultimo imperatore» di Bernardo Bertolucci, e rappresenta una celebrazione della vita e del lavoro del leggendario musicista e compositore giapponese, scomparso il 28 marzo 2023. Benché non fosse più in grado di esibirsi dal vivo, alla fine del 2022 Sakamoto raccolse le forze per lasciare al mondo un’ultima performance: un film concerto i cui protagonisti fossero soltanto lui e il pianoforte.

Curati da Sakamoto stesso e presentati nell’ordine da lui deciso, i venti pezzi che si ascoltano narrano una vita per la musica senza ricorrere alle parole. La scaletta copre l’intera carriera dell’artista, dal periodo da popstar con la Yellow Magic Orchestra alle magnifiche colonne sonore dei film di Bertolucci, alla musica del suo ultimo album contemplativo «12».

Girato in uno spazio intimo che conosceva bene, circondato dai suoi più fidati collaboratori, Sakamoto ha scelto di mettere la propria anima a nudo attraverso la musica, sapendo bene che sarebbe potuta essere l’ultima occasione, quale poi è stata questo film: il canto del cigno di un grande maestro.

«Memore della fascinazione di mio padre per il tempo, ho voluto evocare visivamente il trascorrere delle ore nel corso di un’intera giornata», spiega il regista Neo Nora, figlio dell’artista, che di quest’esperienza aveva detto: «Quando ho iniziato le riprese ero un po’ nervoso al pensiero che potesse essere l’ultima possibilità di condividere una mia performance. Per cui abbiamo registrato alcuni pezzi al giorno, con molta cura. Ed ho suonato alcuni brani masi eseguiti al pianoforte solo, come “The Wuthering Heights” e “Ichimei/Piccola felicità”. Poi ho suonato “Tong Poo” in un nuovo arrangiamento, a un ritmo più lento di quanto l’avessi mai eseguito. E mentre pensavo a questa come la mia ultima opportunità di esibirmi – aveva concluso Sakamoto – sentivo anche di essere in grado di aprirmi a nuovi orizzonti».

Info pianolab.me – 080.4301150.

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