Il sociologo tarantino Mimmo Martucci, professore di psicologia in diverse scuole superiori del territorio, dal Liside all’Archita, è stato uno dei primi attivisti per il riconoscimento dei diritti LGBTIQA+ e nella lotta contro l’omofobia e ogni forma di discriminazione, quando, decenni e decenni addietro, anche nella nostra città erano in pochi a impegnarsi in tal senso.
A pochi mesi dalla sua prematura e improvvisa scomparsa, per ricordarlo gli amici Francesco, Miky e Luca, responsabili delle associazioni APMARR, T Genus e Giustizia per Taranto, hanno voluto dedicare a Mimmo Martucci una panchina che sarà “inaugurata”, nella centralissima Piazza Vittoria di Taranto, alle ore 11.00 di domenica 10 dicembre alla presenza delle tante persone che hanno condiviso il suo percorso di vita e di attivista.
Queste le parole sulla targa apposta sulla panchina dipinta con i colori della bandiera LGBTIQA+: “Per aver lottato contro ogni forma di discriminazione a favore delle diversità e a sostegno dei più deboli. Pioniere di visioni di civiltà, precursore e guida della nostra comunità, grazie per il dono che hai fatto alla nostra comunità costruendo pace a difesa dei diritti civili. Taranto non ti dimenticherà”. La data dell’inaugurazione coincide con quella della conclusione della campagna per la celebrazione del 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani con lo slogan “Dignità, libertà e giustizia per tutti”.
Le Associazioni ringraziano l’Amministrazione comunale per aver condiviso questo gesto di riconoscimento ad una persona che ha da sempre immaginato una Taranto inclusiva, libera, democratica e laica, che con il suo attivismo ha sicuramente arricchito e fatto maturare la coscienza critica, educando a determinati valori e operando nel suo piccolo una sorta di “rivoluzione gentile”.
Nelle intenzioni degli organizzatori la panchina vuole rappresentare per la città un luogo, uno spazio, che permetta a quanti hanno conosciuto, stimato e amato Mimmo Martucci, magari ogni volta che sentono il bisogno di “salutarlo” e, perché no, per commemorare la figura di chi ha speso la sua vita nel tentativo di indicare la strada per costruire una società più solidale, interculturale, accogliente, fondata sul riconoscimento e sulla valorizzazione di culture, identità, differenze tra gli esseri umani, con il pallino di educare ad un altro mondo possibile ossia rendere visibile ciò che era nascosto.
Mimmo Martucci è stato Insegnante di vita a tutto tondo e, interpretando compiutamente la Costituzione quando recita che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini impedendo il pieno sviluppo della persona umana, è diventato attivista per garantire i Diritti inalienabili dell’uomo e che ha fatto dell’aiuto all’altro motivo della sua esistenza.
Fin da giovane, convinto assertore, sostenitore e divulgatore della pari dignità sociale per tutti i cittadini senza distinzione di sesso, di condizioni personali e sociali, è stato militante a sostegno dei diritti della comunità LGBTQ+ e quindi per la parità di genere contro le disuguaglianze. A partire dagli anni 70’, insieme ad altri persone, costituì il collettivo Magna Frocia, aiutando alla “liberazione” giovani soggetti oppressi, educando all’esercizio dei diritti fondamentali, lottando per avere anche in Italia una legge che consentisse a due persone dello stesso sesso di costruire un’unione duratura e riconosciuta. Una legge che rappresentasse un vero e proprio momento innovativo di crescita civile per la nostra epoca, che garantisse alle coppie dello stesso sesso, la tutela dal punto di vista legale, l’acquisizione dei diritti pari a quelli previsti per il matrimonio civile.
In seguito è stato fondatore dell’Associazione “28 Giugno”, ed insieme all’associazione T-Genus ha promosso e organizzato il Pride regionale a Taranto nel 2016. Ha spaziato in diversi ambiti dell’associazionismo dando il proprio fattivo contributo: all’integrazione delle diversità culturali, all’educazione delle sensibilità, a difesa dell’ambiente, contro il cambiamento climatico, a favore della pace, la giustizia, la legalità, contro le povertà, a sostegno del diritto alla salute, ecc.
Infatti da una ventina di anni, ha messo a disposizione il suo tempo, le sue capacità, in maniera spontanea e gratuita a sostegno delle persone che soffrono di patologie reumatiche condividendo le iniziative che APMARR APS ha messo in campo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle malattie reumatiche molte delle quali non trovano dignità di riconoscimento. Negli anni Novanta ha partecipato alla costituzione e alla crescita dell’Associazione filosofica non confessionale UAAR Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, nonché appassionato volontario di “Clam”, un’associazione culturale molto attiva a Taranto.
Negli ultimi anni insieme ad un gruppo di romantici visionari che immaginavano una Taranto inclusiva, libera, e democratica si presentò alle amministrative con la lista Partecipazione è Cambiamento per Taranto. Poi è stata la volta della partecipazione a Giustizia per Taranto un’associazione politico-culturale basata sui valori della giustizia ambientale, della giustizia sociale e della partecipazione quale strumento per favorire democrazia e l’inclusione, e ultimamente l’adesione al Movimento politico Una Strada Diversa.