giovedì, Novembre 21

Giovedì 22 Febbraio , “Le sette segrete. Nel Risorgimento italiano movimenti in terra d’Otranto”

Il sesto appuntamento de “Le conversazioni del giovedì”, il ciclo di conferenze dedicato al Risorgimento italiano nel territorio ionico, ha come oggetto un argomento da sempre appassionante: le sette segrete in Terra d’Otranto nel periodo risorgimentale. Le sette segrete affondano le loro radici prima del periodo napoleonico. È nel corso del 1700 che in diverse zone d’Europa si diffonde la Massoneria, dopo la sua nascita nel 1717 in Inghilterra. All’interno delle logge c’era un certo interesse per la ricerca alchemica, filosofica e politica fino alla nascita degli “Illuminati”, un ordine segreto fondato nell’Università bavarese di Ingolstadt in cui i membri arrivano a elaborare progetti di riforma politica tanto da ipotizzare una repubblica universale e l’abolizione della proprietà privata.

Una battuta d’arresto alla formazione di nuove logge la dà la rivoluzione francese. All’inizio del XIX secolo, durante il decennio napoleonico, proliferano le logge fedeli al regime francese ma iniziano a sorgere anche le prime sette carbonare antinapoleoniche. In particolare è nel Regno di Napoli, in Sud Italia che le società segrete vanno per la maggiore spinte dalle condizioni politiche dello Stato meridionale. Col ritorno dei Borboni nel Regno di Napoli le società segrete vivono un forte sviluppo sia contro che a favore del regime assolutista.
Alla classe borghese, si uniscono, in Puglia, nelle società segrete, anche i braccianti e i contadini voce di un certo malcontento popolare con tendenze anticostituzionali e antifrancesi. Le sette nella terra d’Otranto abbracciano quindi ogni classe sociale. Alcuni nomi dei gruppi pugliesi sono i Filadelfi, i Decisi, i Decisi liberali, i Liberi Messapi, gli Spartani della Peucetia, i Liberi Dauni e ancora, gli Alunni di Marte, i Novelli Bruti, i Pitagorici e tanti altri.

A raccontarci come si formavano le sette segrete e qual era il pensiero che le accomunava è Luigi Pruneti, docente, scrittore e giornalista. Introduce l’avvocato Francesco Guida, direttore del Comitato di Taranto dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano. L’incontro sarà anche l’occasione per permettere ai soci del comitato di rinnovare il tesseramento e ai nuovi interessati di aderire alle attività del comitato tarantino dell’istituto per la Storia del Risorgimento.

L’ingresso alle conferenze sarà libero. Inoltre sarà possibile seguirle attraverso il canale Youtube del Comitato di Taranto dell’Istituto per la Storia del Risorgimento.

Di seguito i prossimi incontri:
– 7 Marzo 2024, “La condizione della donna del Sud prima e dopo l’Unità”. Relatore: Fiorenza Taricone, prorettore vicario emerito dell’Università degli Studi di Cassino e Lazio Meridionale, professore ordinario di Storia delle dottrine politiche e pensiero politico e questione femminile
– 21 Marzo 2024, “Nazionalismo in armi. Combattere, uccidere e morire nel Risorgimento”. Relatore: Carmine Pinto, professore ordinario di Storia della Storiografia, Storia delle istituzioni in età contemporanea, Storia globale in età contemporanea presso l’Università di Salerno
– 11 Aprile 2024, “La rivoluzione del 1848. Riflessi in Terra jonica”. Relatore: Stefano Vinci, professore associato di Storia Medievale e Moderna del Dipartimento Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture” dell’Università di Bari
– 2 Maggio 2024, “L’importanza di Carlo Poerio nel Risorgimento italiano”. Relatore: Anna Poerio Riverso, docente, direttore del comitato di Caserta dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano
– 16 Maggio 2024, “I prigionieri francesi del Castello aragonese di Taranto: Dumas, Dolomieu, Manscourt”. Relatore: Francesco Guida, direttore del comitato di Taranto dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano

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