giovedì, Novembre 21

Melucci: “Sarà l’anno della valorizzazione delle aree naturali ioniche, partendo dal Mar Piccolo.”

Dopo aver completato, nel ruolo di Presidente dell’Ente provinciale, soggetto coordinatore della legge istitutiva, tutte le fasi preparatorie per la realizzazione del Parco Regionale Naturale della Terra delle Gravine, il Sindaco Rinaldo Melucci ha avviato l’iter formale per la costituzione del Parco Regionale Naturale del Mar Piccolo, sul quale già oggi sono state compiute esperienze significative e si sono condotte, insieme al sistema associativo, progettualità innovative nella forma dell’Ecomuseo del Mar Piccolo e della Palude La Vela. Mentre, a breve l’Ente civico auspica anche la definizione con il Ministrero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ed il fondamentale contributo delle altre Istituzioni, prima tra tutte la Capitaneria di Porto di Taranto, della conferenza di servizi per l’Area Marina Protetta delle Isole Cheradi.
“Le aree naturali nell’area ionica – ha commentato il primo cittadino del capoluogo, a margine dell’invito scritto ai colleghi amministratori locali a fornire le giuste osservazioni al procedimento in corso -, oltre a rappresentare ormai un dovere di legge e di tutela dei nostri magnifici ecosistemi, può configurarsi persino come un volano di opportunità economiche nel breve-medio termine.
Confido che, a differenza del consorzio per la Terra delle Gravine, dove ci aspettiamo ormai il commissariamento regionale per effetto di una maggiore complessità organizzativa e della consapevole inerzia di taluni comuni, per il consorzio del Mar Piccolo, data anche la preponderante quota del Comune di Taranto (91,3%), si procederà spediti.
Certo, come sempre, le grossolane strumentalizzazioni della politica non agevolano il lavoro degli Uffici tecnici, ma andremo avanti come atto d’amore per la nostra comunità.
È probabile che il perimetro del parco possa subire lievi revisioni a valle della costituzione del consorzio e della predisposizione del regolamento di gestione, principalmente su richiesta degli altri comuni, sui cui territori nel tempo sono già sorte attività poco coerenti con gli scopi di un parco naturale, o addirittura su aree poco affini alla filiera verde oggetto della vigente legge regionale. Chi oggi banalmente parla di cementificazione o altre finalità non sta inquadrando il problema pratico e forse agisce per impedire tout-court l’avvio dello stesso parco.”

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