In una situazione complessiva di estrema precarietà e confusione, al termine dell’incontro con la struttura commissariale ex Ilva in Amministrazione Straordinaria, siamo lieti di riscontrare certezze e coerenza, dati soprattutto dal rispetto, almeno per questo segmento della vertenza, degli accordi assunti nel settembre del 2018. Proseguono infatti i cantieri ed i lavoratori impiegati nelle operazioni di bonifica, aumentano di anno in anno.
Le operazioni di bonifica procedono seguendo l’iter regolare, e sono in netto anticipo rispetto alla scadenza prevista che è triennale, tant’è che probabilmente si terminerà entro l’anno. Sono già state rimosse 400mila tonnellate di fango su 490 totali.
Le bonifiche di cui parliamo sono esterne al perimetro dell’azienda, esattamente presso il cantiere ex Cava Due Mari, e consistono nello smaltimento dei fanghi di provenienza Acciaieria e Altoforno. Presso il cantiere dall’inizio degli interventi, quindi dal 2019, sono stati utilizzati a rotazione circa 630 lavoratori, 172 nel 2023. L’Usb ha chiesto di impiegarne un numero ancora maggiore, e ha inoltre introdotto, tra i temi di discussione, anche gli incentivi all’esodo: questione aperta e lasciata in sospeso perché mai conclusa, in quanto bloccata dall’andamento della generale vicenda Acciaierie d’Italia”.