Il tavolo che si è svolto quest’oggi presso Palazzo Chigi non ha per l’ennesima volta visto la presenza di Ministri. Una discussione pressoché inutile, perché non ha dato alcun elemento di concretezza e novità sul “Memorandum di impegno” discusso con Arcelor Mittal dal Ministro Fitto. Abbiamo ribadito che di questo vogliamo conoscerne i contenuti, capirne il perimetro industriale e le garanzie. Ma su questo non è stato possibile sviluppare nessuna discussione né avere indiscrezione alcuna.
L’unica cosa che emerge e che il Governo sta attendendo, è che la multinazionale dica se vuole metterci i soldi. Clamoroso il punto a cui siamo. Il Governo prende ordini dalla multinazionale e ne subisce i ricatti, ne è quindi suddito. Abbiamo detto al tavolo che non è accettabile che si stia svolgendo una trattativa priva di confronto con le organizzazioni sindacali. Se il Governo vuole buttare altri soldi pubblici nel pozzo senza fondo chiamato ArcelorMittal deve assumersene la responsabilità.
Per USB, la strada da percorrere è molto chiara ed è sempre quella: lo Stato deve nazionalizzare, assumere il controllo degli stabilimenti per rilanciare la produzione e garantire la transizione ecologica e la decarbonizzazione. Taranto, Genova e gli altri siti attendono risposte, i lavoratori diretti, quelli di Ilva in AS e dell’appalto attendono risposte che non arrivano mai e sono per questo esasperati.
Con queste motivazioni, è necessario dare subito un segnale forte di dissenso: proclamiamo 8 ore di sciopero, che dovranno essere caratterizzate da iniziative di mobilitazione da svolgersi in tutti i siti del gruppo.