È un’iniziativa di Volta la carta e Alzàia Onlus che gestisce il Centro Antiviolenza Sostegno Donna. Gli incontri si terranno a Taranto e a Grottaglie. Si comincia il 9 novembre a Palazzo Pantaleo con la giornalista e blogger milanese
Si intitola Il coraggio tra le pagine la rassegna letteraria organizzata da Volta la carta e dall’associazione Alzàia Onlus che gestisce il Centro Antiviolenza “Sostegno Donna” di Taranto. L’intento è quello di aprire una discussione su temi che il CAV affronta ogni giorno nel proprio operato: autodeterminazione, relazioni, libertà di scelta, stereotipi, diritti, consapevolezza, riscatto. Verrà fatto con i libri, attraverso storie che consentono di introdursi in sentieri spesso tortuosi, ma da cui nessuno può dirsi disinteressato. Tra novembre e dicembre, a Taranto e a Grottaglie, saranno quattro gli appuntamenti con altrettanti interessanti autori. L’ingresso è libero. L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Taranto.
Questo il programma completo della rassegna letteraria Il coraggio tra le pagine:
Camilla Ronzullo [Zelda was a Writer] – I no che non dici agli altri sono quelli che imponi a te stessa (Mondadori) – 9 novembre – ore 18.30 Taranto – Palazzo Pantaleo
Giancarlo Dimaggio – La via d’uscita (Rizzoli) 21 novembre – ore 18.30 – Grottaglie – Ex frantoio
Mavie Da Ponte – Fine di un matrimonio (Marsilio) , 2 dicembre – ore 18.30 – Taranto – Palazzo Pantaleo
Alice Urciuolo – La verità che ci riguarda (66thand2nd) 15 dicembre – ore 18.30 – Grottaglie – Ex frantoio
Si comincia questo giovedì, 9 novembre. Ospite del primo appuntamento è Camilla Ronzullo, ai più nota come Zelda was a Writer, molto seguita su Instagram e sul blog che cura dal 2009. Alle 18.30 a Palazzo Pantaleo, a Taranto, verrà presentato il suo ultimo libro, I no che non dici agli altri sono quelli che imponi a te stessa, pubblicato da Mondadori. Dialogherà con l’autrice Vincenzo Parabita. All’alba dei suoi quarant’anni, con molte letture alle spalle, Zelda was a Writer ha capito che dire sì a qualcosa o qualcuno che non desideriamo significa morire un po’. Che dire no, a volte, spalanca le porte e ti salva la vita. Bisogna solo avere il coraggio di farlo. Con ironia e intelligenza, l’autrice ci accompagna nella vibrante cavalcata che l’ha condotta verso il traguardo dell’autolegittimazione. E come nelle migliori avventure, i suoi no risuonano tra le righe e il suo viaggio diventa magicamente quello di tutte e tutti noi.