“Questa è una trattativa che sta mettendo il futuro del nostro paese nelle mani di una multinazionale che non ha mai rispettato alcun accordo e che ha esclusivamente agito nel proprio interesse. Il Governo commetterebbe un grave errore nel concedere l’ennesimo intervento pubblico a sostegno della gestione fallimentare prodotta da questo soggetto.
E’ inoltre inaccettabile che il socio privato non si assuma alcuna responsabilità, anzi, ci sembra che la trattativa si stia svolgendo a senso unico con il socio privato che pone pregiudiziali e paletti, come lo stralcio dell’amministrazione straordinaria e una serie di vincoli nella gestione di Dri Spa, controllata al 100% da Invitalia. In sostanza anche dove c’è lo stato trionfa la multinazionale. Ma questo è il governo del “Made in Italy” o del “Made in India”?
Ad oggi le notizie che arrivano mezzo stampa – mai smentite – indicano che siamo davanti ad una tragedia all’italiana: ci troviamo davanti a ripetute menzogne del Governo, al commissariamento di un Ministro che deve rimangiarsi quanto discusso con noi per mesi sull’ingresso dello stato in quota di maggioranza e lo sviluppo di un piano industriale dentro un accordo di programma. Non rimane più nulla di tutto questo ma rimane solo la consegna al privato del futuro industriale di questo paese.
Dobbiamo dirci molto chiaramente che è impensabile ragionare di transizione ecologica ed energetica senza che queste siano gestite direttamente dal pubblico. La decarbonizzazione non si farà mai per davvero e Arcelor-Mittal riporterà nuovamente le lancette indietro obbligando lo stato a interventi economici continui, sotto il ricatto dell’occupazione, mentre sulla cittadinanza peserà quello ambientale. Gravissimo.
A questo Governo abbiamo già chiesto di convocare subito un tavolo in cui vogliamo sia presente il Presidente Meloni. Non possiamo più accontentarci di bugie o interlocutori esautorati su questo argomento. Servono risposte immediate e che vadano nella direzione da noi auspicata. Come USB in assenza di un confronto reale e di soluzioni siamo pronti a mobilitarci con estrema durezza e abbiamo già individuato una prima serie di iniziative pubbliche: la prima il 10 Novembre parlerà alla città di Genova. Il blocco della Roma-Napoli dovrebbe far capire a tutti il livello di tensione che si registra fra le maestranze.