Dopo una nostra ampia riflessione interna, Vi scriviamo questa lettera, che riteniamo doverosa e necessaria davanti l’accelerazione che sta subendo la vertenza Acciaierie D’Italia.
L’attuale situazione degli stabilimenti Ex-Ilva, oggi Acciaierie D’Italia, è ben nota a tutti: impianti fermi o in decadimento, assenza di manutenzione e gravi rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori, cassa integrazione utile solo ad abbattere i costi addossandoli alla comunità e infine un piano industriale ed ambientale di cui non si riesce intravedere nemmeno un
barlume di presupposto di realizzazione.
Mentre vengono spese moltissime parole e iniziative di ogni genere, la discussione tra Governo e Arcelor Mittal continua indisturbata, con Lucia Morselli che durante il roadshow commerciale “Steel Commitment” si fa addirittura vanto di quanto le cose stiano andando per il verso giusto. E non c’è certo da stupirsi: Sembra infatti che tutti vogliano fare dei regali all’azienda, in un quadro di divisione e fughe in avanti dove nessuno riesce a ricomporre un quadro unitario che sia orientato per davvero a garantire gli interessi dei lavoratori e del territorio.
Basti pensare ad esempio alle ambiguità presenti tra le rappresentanze delle imprese dell’indotto (vedi la dicotomia Confindustria\Aigi – Federmeccanica). Pensiamo con grande sincerità che la difesa dell’occupazione e dei territori dove risiedono gli stabilimenti debba essere svolta allontanandosi dalle solite liturgie precostituite, per garantire alle lavoratrici ed ai lavoratori un quadro di mobilitazione generale che sia per davvero di tutte e tutti.
E lo diciamo al netto di tutto, nonostante riteniamo che alla luce di quanto stia avvenendo oggi ci siano comunque delle differenze di vedute (vedi la CIGS sottoscritta a marzo o le recenti dichiarazioni rilasciate a Genova sull’accordo di programma).
Nonostante questi elementi di valutazione che ci dividono, siamo da subito disponibili ad una riflessione comune, da fare subito, per individuare al più presto una data per una durissima mobilitazione unitaria che sia caratterizzata da iniziative capaci di rapportarsi allo scontro in atto, che siano capaci di dare un segnale a questo Governo, che si sta dimostrando forte con i più deboli, ma debole con i più forti, ossequioso alle multinazionali ed incapace di fornire una chiara visione per un nuovo modello di sviluppo economico di questo paese dentro il quadro delle transizioni ecologica ed energetica.
La Governance va cambiata e Lucia Morselli va cacciata subito. Lo stato deve effettuare subito il passaggio per diventare socio di maggioranza e per definire al più presto un piano industriale che garantisca la ripresa produttiva, la piena occupazione, portando a termine la necessaria transizione ecologica per dare le risposte che sono attese da anni da cittadini sempre più disillusi su classe politica e imprenditoriale. Con queste parole e con queste rivendicazioni riteniamo di poter convergere sulla data del 20 Ottobre con tutte le nostre strutture (Acciarie D’Italia, Ilva in AS, Appalti), affermando però la necessità di stabilire tra le nostre organizzazioni un percorso condiviso di iniziative e di dure mobilitazioni dentro un quadro di condivisione dei percorsi e di reciproco rispetto.