La questione all’attenzione della IV Commissione Regionale
Il fenomeno della moria dei mitili in Mar Piccolo e del grave danno economico generato, è stato giovedì 28 settembre, oggetto di attenzione della IV Commissione regionale.
Abbiamo ancora una volta rappresentato la gravità e la complessità della situazione, e raccolto l’attenzione dei presenti, che ringraziamo. Quest’anno, la mitilicoltura tarantina ha perso gran parte del prodotto allevato, circa 7 mila tonnellate, 50% dell’intera produzione 2023, cui corrisponde un danno economico di 5 milioni di euro, oltre alla perdita di gran parte del seme, che incide già negativamente sulla produzione del prossimo anno.
La complessità del problema impone un’analisi da fare con un approccio multidisciplinare perché si possa guardare alle cause e quindi immaginare delle soluzioni che però siano strutturali, per evitare di qui a qualche anno di ritrovarsi in una nuova condizione di emergenza.
E’ chiara la centralità delle bonifiche del Mar Piccolo, la cui salubrità è stata compromessa soprattutto dall’attività posta in essere negli anni dall’Arsenale e dalla cantieristica navale. Oggi che è in scadenza il mandato conferito al Prefetto Martino con riferimento appunto alle bonifiche, auspichiamo che questa attività venga affidata ad una figura tecnica in grado di comprendere come agire con efficacia e tempestività. Oggi, l’ordinanza regionale che vieta per motivi di inquinamento l’utilizzo del primo seno durante la fase di maturazione del prodotto ittico, ovviamente causa un peggioramento della situazione. L’ambiente marino del primo seno del Mar Piccolo infatti, dal momento che è più idrodinamico, presenta temperature più basse rispetto al secondo seno, ma non è utilizzabile. Per questo la moria dei mitili per l’eccessivo caldo è aumentata da quando è in vigore questa ordinanza regionale, che chiediamo di modificare non appena ci saranno le condizioni per farlo. E dunque nel caso in cui dovessero essere confermate le conclusioni di una ricerca fatta dal CNR-IRSA sulla possibilità di decontaminare i mitili allevati in Mar Piccolo, mediante la loro permanenza per un periodo di 30/45 giorni circa di stabulazione nelle acque del Mar Grande. A questo proposito, abbiamo chiesto al Prefetto di avere aggiornamenti prima del termine del suo incarico, al fine di sapere se il progetto può essere considerato pienamente operativo.
In attesa della realizzazione della bonifica del Mar Piccolo, proponiamo di mettere in sicurezza la produzione per dei prossimi anni, individuando aree in Mar Grande, nella zona Sud della Scogliera della Tarantola, ove le acque sono più profonde e le correnti marine le rendono più fresche e quindi idonee ad ospitare i mitili.
Abbiamo inoltre evidenziato che, se è vero che il bando emanato dalla Regione Puglia per supportare la categoria, rappresenta un concreto segnale di attenzione, al tempo stesso va rilevato che le risorse messe in campo, 300.000,00 euro per l’intero territorio regionale, appaiono insufficienti a far fronte alla difficilissima situazione, e ancora l’aver stabilito in € 30.000,00 il de minimis (contributo erogabile in un triennio) per il settore, è un grande limite che di fatto impedisce a tante aziende, le più grandi, di accedere al contributo.
Tutto questo è stato illustrato nella giornata di ieri. Ora attendiamo fiduciosi che si possa insieme individuare una strada che porti alla individuazione di soluzioni tampone, ma che si lavori soprattutto in termini di programmazione di interventi mirati alla soluzione definitiva e alla riconsegna del Mar Piccolo alle sue piene funzionalità, quindi agli operatori del settore come a tutta la comunità.
L’assessore al ramo, Donato Pentassuglia, presente all’audizione, si è impegnato ad intervenire come Regione sulla problematica delle bonifiche, portandola all’attenzione del Consiglio regionale. In merito ai Fondi Feamp, ha promesso un impegno per la programmazione del prossimo anno, perché siano superate le criticità del bando da noi segnalate”.
Abbiamo ancora una volta rappresentato la gravità e la complessità della situazione, e raccolto l’attenzione dei presenti, che ringraziamo. Quest’anno, la mitilicoltura tarantina ha perso gran parte del prodotto allevato, circa 7 mila tonnellate, 50% dell’intera produzione 2023, cui corrisponde un danno economico di 5 milioni di euro, oltre alla perdita di gran parte del seme, che incide già negativamente sulla produzione del prossimo anno.
La complessità del problema impone un’analisi da fare con un approccio multidisciplinare perché si possa guardare alle cause e quindi immaginare delle soluzioni che però siano strutturali, per evitare di qui a qualche anno di ritrovarsi in una nuova condizione di emergenza.
E’ chiara la centralità delle bonifiche del Mar Piccolo, la cui salubrità è stata compromessa soprattutto dall’attività posta in essere negli anni dall’Arsenale e dalla cantieristica navale. Oggi che è in scadenza il mandato conferito al Prefetto Martino con riferimento appunto alle bonifiche, auspichiamo che questa attività venga affidata ad una figura tecnica in grado di comprendere come agire con efficacia e tempestività. Oggi, l’ordinanza regionale che vieta per motivi di inquinamento l’utilizzo del primo seno durante la fase di maturazione del prodotto ittico, ovviamente causa un peggioramento della situazione. L’ambiente marino del primo seno del Mar Piccolo infatti, dal momento che è più idrodinamico, presenta temperature più basse rispetto al secondo seno, ma non è utilizzabile. Per questo la moria dei mitili per l’eccessivo caldo è aumentata da quando è in vigore questa ordinanza regionale, che chiediamo di modificare non appena ci saranno le condizioni per farlo. E dunque nel caso in cui dovessero essere confermate le conclusioni di una ricerca fatta dal CNR-IRSA sulla possibilità di decontaminare i mitili allevati in Mar Piccolo, mediante la loro permanenza per un periodo di 30/45 giorni circa di stabulazione nelle acque del Mar Grande. A questo proposito, abbiamo chiesto al Prefetto di avere aggiornamenti prima del termine del suo incarico, al fine di sapere se il progetto può essere considerato pienamente operativo.
In attesa della realizzazione della bonifica del Mar Piccolo, proponiamo di mettere in sicurezza la produzione per dei prossimi anni, individuando aree in Mar Grande, nella zona Sud della Scogliera della Tarantola, ove le acque sono più profonde e le correnti marine le rendono più fresche e quindi idonee ad ospitare i mitili.
Abbiamo inoltre evidenziato che, se è vero che il bando emanato dalla Regione Puglia per supportare la categoria, rappresenta un concreto segnale di attenzione, al tempo stesso va rilevato che le risorse messe in campo, 300.000,00 euro per l’intero territorio regionale, appaiono insufficienti a far fronte alla difficilissima situazione, e ancora l’aver stabilito in € 30.000,00 il de minimis (contributo erogabile in un triennio) per il settore, è un grande limite che di fatto impedisce a tante aziende, le più grandi, di accedere al contributo.
Tutto questo è stato illustrato nella giornata di ieri. Ora attendiamo fiduciosi che si possa insieme individuare una strada che porti alla individuazione di soluzioni tampone, ma che si lavori soprattutto in termini di programmazione di interventi mirati alla soluzione definitiva e alla riconsegna del Mar Piccolo alle sue piene funzionalità, quindi agli operatori del settore come a tutta la comunità.
L’assessore al ramo, Donato Pentassuglia, presente all’audizione, si è impegnato ad intervenire come Regione sulla problematica delle bonifiche, portandola all’attenzione del Consiglio regionale. In merito ai Fondi Feamp, ha promesso un impegno per la programmazione del prossimo anno, perché siano superate le criticità del bando da noi segnalate”.
Agci Agrital Taranto Emilio Palumbo
Unci Agroalimentare Carla Macripo’
Confcooperative Taranto Carlo Martello
Cosimo Bisignano Legacoop Agroalimentare Taranto/Dipartimento Pesca
FAI CISL Antonio Lafortuna
FLAI CGIL Lucia Lapenna
UILA PESCA Vincenzo Guarino
FAI CISL Antonio Lafortuna
FLAI CGIL Lucia Lapenna
UILA PESCA Vincenzo Guarino